Massimo Colaci in azione in maglia azzurra, con cui ha già collezionato 27 presenze

foto fivb.org

Trento, 9 luglio 2015

 

In attesa di conoscere l’ultima squadra che disputerà la Final Six di World League a Rio de Janeiro che scatta fra una settimana, l’Italia continua in Brasile la propria preparazione al primo grande appuntamento della lunga ed importante estate azzurra. Dopo aver disputato l’ultimo doppio incontro dell’Intercontinental Round, la Nazionale è infatti rimasta in Sudamerica per allenarsi in vista delle partite che assegneranno il titolo nell’annuale torneo iridato organizzato dalla FIVB.
Fra i convocati dal Ct Mauro Berruto figurano ben quattro giocatori di Trentino Volley: gli schiacciatori Oleg Antonov e Filippo Lanza (quest’ultimo lavora a parte per recuperare dall’infortunio alla caviglia patito in uno dei due match col Brasile), il palleggiatore Simone Giannelli ed il libero Massimo Colaci. Proprio il pugliese – uno dei cinque esordienti in Final Six dell’Italia – ha raccontato le sue sensazioni alla vigilia dell’appuntamento. “Ho vissuto un anno ricco di soddisfazioni - ha spiegato nell’intervista raccolta dall’Ufficio Stampa della Federvolley – : ho esordito in Nazionale tredici mesi fa in Polonia ma da allora sono cambiate tante cose; dopo così poco tempo mi ritrovo qui in Brasile da titolare e non nascondo che sia un’emozione davvero forte. Ho vinto uno scudetto a Trento e ora difendo i colori della mia Nazione in una manifestazione che in passato ha riservato all’Italia tante soddisfazioni. Sono contento della World League che sin qui ho disputato, per me giocare la Final Six sarà una bella emozione e naturalmente spero di confermarmi a certi livelli. Come gruppo stiamo cercando di ricostruirci dopo l’esperienza negativa del Mondiale, sappiamo che siamo ancora troppo discontinui e altalenanti; la voglia di fare c’è ma non sempre riusciamo a tramutarla in prestazioni di rilievo. Di fronte a noi ci sono solo squadre forti, forse è banale dirlo, ma vince solo chi ha più voglia e noi dobbiamo capire quanta voglia abbiamo di arrivare in fondo”.
Sulla strada che porta alle semifinali del torneo l’Italia troverà Polonia e Serbia, squadra che gli azzurri conoscono “Con l’arrivo di Antiga la polonia ha assunto delle caratteristiche ben precise, tipiche del gioco transalpino come la grande capacità difensiva – presenta le avversarie Colaci - ; non credo sia diventata Campione del Mondo per caso. La Serbia invece è una squadra più fisica, la conosciamo bene, l’abbiamo affrontata già quattro volte quest’anno. Nell’ultima partita di Belgrado siamo stati sempre lì, a stretto contatto, ma nei momenti clou è stata migliore di noi, forse un po’ più per demeriti nostri. Sarà dura, ci aspettano due partite di altissimo livello ma noi vogliamo arrivare fino in fondo questa volta”.

 

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